Riflessioni sul Tai Chi Chuan

Connessione nell'esecuzione del pugno


Fondamentale è rivolgere la propria attenzione costantemente alla connessione tra pugno, kua, ginocchia, testa, spalle, etc... ed il dantian.
C'è separazione di yin e yang solo in presenza di un punto fisso... fissato il punto, lo ossiamo usare come perno, ed allora le due estremità possono realizzare l'azione di una leva. Fissare il centro e muovere le due estremità...questo è leva, questo è separazione di yin e yang che radicati l'uno nell'altro sviluppano potenza.
È grazie a quel punto fisso che tra le due estremità si crea una connessione.
Fermare quel punto è l'azione chiave per implementare il principio della "separazione di yin e yang". 
Le routine  che pratichiamo  nell'allenamento Tai Chi sono finalizzate proprio a costruire questa relazione all'interno del nostro corpo.
Dalla tradizione:
"Dentro con il gomito, non c'è mano; fuori con la mano, non c'è gomito".
"La mano ed il  piede si seguono come ombra". Manca la mano, compensa il piede.
"Affonda la spalla, ritira il gomito, riempi il kua (anca)". Questa è la relazione di coordinamento tra le parti importanti del corpo nell'esecuzione di un pugno.
Rimanere centrati ed in posizione eretta è invece il "limite" all'interno del quale possono muoversi le parti del corpo.
Nell'allenamento Tai Chi, coordiniamo e adattiamo questo tipo di connessione tra le parti e usiamo questa relazione per raggiungere il benessere e migliorare i risultati nell'arte marziale.

Imparare ad ascoltare


Qualsiasi praticante di Tai Chi Chuan dovrebbe sviluppare la capacità di ascoltare e osservare. Molte persone considerano la comprensione della mente e il modo in cui funziona come un'abilità inutile, specialmente quando si studiano le arti marziali. Ritengo invece che rappresenti una parte cruciale dell'apprendimento di qualsiasi abilità. 

Può potenzialmente aiutare uno studente a scoprire capacità e conoscenze latenti che potrebbero non essere ovvie.

Penso che si debba iniziare chiedendosi cosa significhi veramente ascoltare e osservare. Abbiamo visto e ascoltato innumerevoli storie, spiegazioni e insegnamenti, ma quante volte la mente ha davvero compreso ciò che veniva effettivamente trasmesso? L'osservazione e l'ascolto veri possono avvenire solo quando la mente è silenziosa. La mente può essere il principale ostacolo alla capacità di una persona di ascoltare e osservare veramente in quanto, spesso, la sua capacità di zittire se stessa e di ascoltare nella maggior parte dei casi è inesistente.

In genere partecipiamo a molte conversazioni con convinzioni, opinioni e idee preconcette su cosa o chi stiamo ascoltando. Questo crea una sorta di barriera o blocco mentale. Mentre si è impegnati a sistemare i propri pensieri e le proprie idee, ci perdiamo il vero significato del messaggio che ci è trasmesso, o finiamo per fraintenderlo.


L'osservazione e l'ascolto senza il bisogno di analizzare e giudicare possono essere applicati anche a molti altri aspetti dell'addestramento del Tai Chi. La capacità di uscire dalla mente e ascoltare il corpo mentre si esegue la forma e i movimenti può essere estremamente utile per qualsiasi artista marziale interno. Anche se il Tai Chi Chuan è un'attività fisica, la maggior parte delle persone sembra passare la maggior parte del tempo di allenamento nella propria mente. Troppo spesso, gli studenti sono eccessivamente preoccupati di ciò che pensano che dovrebbe accadere in base a ciò che hanno letto o sentito e dimenticano di osservare ciò che sta realmente succedendo nei loro corpi. Questo approccio nel cercare di forzare i tempi dei progressi a livello fisico è innaturale ed in realtà finisce per ritardarli considerevolmente. Prima di tutto, questi cambiamenti si stanno verificando nel corpo e non nella mente. Pertanto, la maggior parte dell'energia mentale di una persona dovrebbe essere focalizzata sull'osservare e sul sentire attentamente il proprio corpo durante l'allenamento in modo da cogliere quali trasformazioni sottili stiano avvenendo. Invece di lavorare su cose inesistenti che la mente considera importanti, il praticante dovrebbe sviluppare consapevolmente abilità che derivano solo dalla pratica. 

Il corpo deve inizialmente allenare ciò che può essere in grado di fare a quello stadio di preparazione e non dovrebbe perdere tempo in cose che vanno ben oltre le sue capacità. Questo tipo di apprendimento rafforza anche gli aspetti intellettuali della pratica poiché tutto ciò che accade nel corpo si basa sull'esperienza, non su ciò che si è sentito dire o letto. I concetti diventano chiari quando il corpo e la mente apprendono la teoria come fossero un tutt'uno, di pari passo, e al momento giusto... ossia quando il corpo da segnali che la mente è in grado di comprendere. Quando ciò accade, la mente fa un passo indietro, ed istinti e abilità prendono il sopravvento per accelerare ulteriormente i progressi.

Un Processo Naturale del Nostro Corpo

 

 

Quando si vede un praticante di livello superiore spostare, o letteralmente lanciare coloro i quali si cimentano con lui/lei, è perché avere a che fare con quella capacità è ormai diventato un processo naturale del suo corpo. io sono alto e quindi piuttosto pesante, ma quando cammino o corro non do l'idea di uno che si porta dietro con fatica una novantina di chili...e questo perché sono abituato a camminare ed a correre. Il mio corpo ha a che fare con quel peso costantemente. Dovesse mai sembrare che io stessi faticando per portarmi dietro il mio peso, significherebbe che il mio stato di forma o/e la mia salute stanno peggiorando.

 

Quando ci si allena, anche nella forma, ci deve sempre essere forza in ogni movimento, come se un immaginario opponente stesse realmente interagendo con noi in ogni postura. 

Una volta che l'atteggiamento fisico e mentale sarà cambiato in questo senso, si comincerà a migliorare molto più rapidamente. 

 La Visualizzazione dell'Opponente nel Tai Chi Chuan

 

 

Una volta che uno studente ha raggiunto un livello più avanzato, il corpo inizierà naturalmente ad adottare molti dei principi fondamentali del Tai Chi Chuan. Quando il praticante è in grado di dimostrare che sia la sua mente che il suo corpo hanno una buona comprensione di cose come la connessione, la separazione, la spirale, il corpo sarà in grado di muoversi in modo tale che gli arti saranno alimentati da rotazioni che si verificano in diverse parti del corpo. Una volta raggiunto questo obiettivo, il passo successivo è che lo studente apprenda meticolosamente le varie applicazioni. In questa fase del processo, lo studente dovrà sperimentare e perfezionare tutte le sue conoscenze e comprensioni e iniziare ad applicarle a situazioni reali. Ciò contribuirà a consolidare la comprensione generale dei diversi movimenti della forma man mano che la loro funzione e il loro scopo diventeranno progressivamente più chiari. Questo è il punto in cui tutto inizia finalmente ad avere un senso.

 

Se uno studente non ha superato le fasi iniziali del processo di apprendimento del Tai Chi e di trasformazione del corpo, mancherà della capacità di muoversi secondo i principi della nostra arte. Se uno non possiede le basi, le spiegazioni seppur dettagliate a ciascuna domanda saranno probabilmente fraintese e, cosa più importante, non potranno essere messe in pratica dal corpo dello studente.

 

Imparando la funzione di ogni applicazione si diviene in grado di correggere eventuali discrepanze nella coreografia della forma, poiché la funzione specifica degli arti diventerà più evidente. Solo una volta appresa una conoscenza di base di ciascuna applicazione, lo studente sarà in grado di iniziare a visualizzare un avversario durante la pratica delle forma.

 

Una delle maggiori differenze che si notano quando si inizia a fare la forma mentre si visualizza un avversario è la funzione delle mani. La maggior parte delle persone non si rende conto che il posizionamento accurato delle mani è cruciale in questa fase. Poiché le mani sono gli strumenti primari che avviano la connessione con il corpo dell'opponente, sono un fattore importante nell'esecuzione corretta di qualsiasi applicazione.  Le mani possono, ad esempio,  afferrare un polso dell'altro, reindirizzare un colpo in arrivo, spingere o mettere in trazione, colpire, ecc. Qualunque sia la funzione, le mani e il loro corretto posizionamento dovrebbero ricevere sempre grande attenzione. 

Un altro fattore importante che entra in gioco durante la visualizzazione di un avversario è il posizionamento sia del corpo del praticante che di quello dell'altra persona prima, durante e dopo l'applicazione. Poiché ogni spinta, trazione, o rotazione influenzerà entrambi i corpi in modi diversi, ed è cruciale comprendere il risultato di tutte queste lievi variazioni e gli effetti che avranno su di noi e sull'altro. E' utile non solo visualizzare noi stessi mentre eseguiamo le applicazioni su qualcun altro, ma anche visualizzare le applicazioni che vengono eseguite su di noi. Questo ci da una maggiore comprensione di ciò che accade in entrambi i corpi e di ciò che dovremmo essere in grado di prevedere in ogni situazione.

Anche il posizionamento delle gambe del praticante rispetto a quello dell'opponente dovrebbe essere preso in seria considerazione. Ogni applicazione ha posizioni specifiche delle gambe che posizionano la gamba principale del praticante all'interno o all'esterno della gamba dell'avversario. Ogni singola mossa della forma dovrebbe essere osservata a questo proposito per vedere quale sia la funzione delle gambe e gli effetti che ha sulla configurazione della parte inferiore del corpo dell'altra persona. Questo può essere ulteriormente compreso immaginando che le applicazioni vengano eseguite sul proprio corpo e dove saremmo, a quel punto, naturalmente costretti a fare un passo.

 

È a partire da quando lo studente acquisisce una comprensione pratica di queste dinamiche che il corpo si abituerà a manipolare l'energia delle altre persone e che l'allineamento dello stesso, nell'esecuzione di ogni mossa, sarà rafforzato e sviluppato in modo più preciso. 

 The Professor: Tai Chi's Journey West

 

 

Collaborazione. Tolleranza. Innovazione. Naturalismo. Sono i termini normalmente associati agli insegnamenti di Cheng Man-Ching. Il regista Barry Strugatz ha creato un omaggio amorevole e rispettoso per il maestro.

 

"Il professore", come era noto, fu il primo grande maestro di Tai Chi a far conoscere agli americani ciò che fino ad allora era stato tenuto nascosto in gran segreto alla cultura occidentale. Sentiva che la pratica orientale delle arti interne come il Tai Chi avrebbe dovuto essere accessibile a tutti. Ciò era evidente nella varietà di studenti che erano stati attratti dalle sue lezioni a New York a metà degli anni '60. Ha aperto la strada all'insegnamento dell'arte del Tai Chi come pratica di guarigione, distinta dalle altre arti marziali, come il Karate, il Judo, etc...

Lo stesso Cheng era un esempio vivente dell'energia terapeutica e dei benefici fisici del Tai Chi, poiché riteneva che migliorasse la sua funzione polmonare. Come uno dei suoi studenti dice nel documentario, il Tai Chi gli alleviava il dolore al ginocchio. Ancora un altro, con la poliomielite, aveva trovato uno scarico emotivo grazie alla forma di spada. Due dei miei sifu hanno similmente risolto problemi alla loro struttura grazie alla pratica del Tai Chi e del Qi Gong.

 

Il regista Barry Strugatz costruisce con cura un viaggio cronologico nella vita di Cheng Man-Chin in America, incorniciato da capitoli che definiscono le caratteristiche dell'arte del Tai Chi: naturalismo (Taoismo), rilassamento e semplicità, guarigione, tuishou, Qi (energia) e filosofia. Il numero di ex studenti che hanno partecipato al documentario è una testimonianza dell'impatto di Cheng, ancora oggi anche dopo così tanti anni dalla sua morte. Strugatz, che ha anche studiato Tai Chi, è scrittore e regista. Sia il Newport International Film Festival che lo Stony Brook Film Festival hanno premiato il suo lavoro "Transformation" nel 2000. La sua sceneggiatura ha illuminato la commedia di Jonathan Demme Married To The Mob (Una vedova allegra..ma non troppo) del 1988.

 

Gli studenti di Cheng ricordano anche le altre discipline che il maestro padroneggiava, tra cui la medicina, l'arte e soprattutto la calligrafia, anch'essa uno specchio dell'arte del Tai Chi.

 

“Nella calligrafia cinese, un singolo punto richiede che si formino correttamente fino a cinque distinti movimenti del polso e della spalla, e quello stesso punto verrà formato in modo diverso a seconda di quale delle diverse decine di stili consolidati che hai studiato decidi di applicare. Una volta che sei in grado di dipingere punti, linee, cerchi, devi imparare a metterli insieme in ideogrammi esteticamente bilanciati. Successivamente, impari a scrivere i caratteri separati come se tra loro esistesse una linea invisibile e ininterrotta, per dare loro continuità e vita. "[Mark Saltzman, Iron and Silk, 1987].

 

Cliccare qui sotto per vedere il trailer:

 

https://www.youtube.com/watch?v=Ro7vNLy-PmE

 

Come Imparare

 

 

1. Guardare: usare gli occhi per osservare e ricordare.

- Non copiare. Copiando in questa fase, il tuo cervello collegherà ciò che vedi a ciò che pensi di poter copiare. Ciò    potrebbe infondere la falsa impressione di aver compreso quel movimento. Ecco come si formano le cattive          abitudini.

- Concentrarsi solo sul fatto di aver osservato con attenzione. Guardare ripetutamente il movimento. Possibilmente modificare l'angolazione ed il punto di osservazione.

- Non analizzare. Non giudicare la qualità del movimento. 

2. Ascoltare: usare le orecchie per ascoltare e ricordare.

- Se si pensa di non aver sentito chiaramente, chiedere all'insegnante di ripetere.

- Non giudicare ciò che si sente. Che si sia d'accordo o meno con il maestro, non importa in questa fase.

- Non tentare di ascoltare ed eseguire allo stesso tempo. Se ci sono nuove parole o concetti, prenderne nota.

3. Chiedere: chiedi al tuo insegnante di ripetere

-Non chiedere perché. La risposta ai "perché" sarebbero troppo complesse in questa momento.

4. Esercitarsi: usare il corpo per copiare ciò che si è visto e sentito.

- Questa è la chiave. La capacità di vedere e ascoltare è un dono che abbiamo e che non è inferiore a quella degli altri, quindi non dubitare della proprie abilità in queste 2 aree. Ma la capacità di "copiare" dipende invece anche dalle esperienze di vita. La capacità di ciascuno di copiare ciò che si è osservato è diversa. Non fidarsi di se stessi.

- Se si riceve un appunto secondo il quale un nostro movimento sarebbe diverso da quello dell' insegnante, non cerchiamo scuse. Sforziamoci di ascoltare. Ricordiamoci che il potere di osservazione è un dono che, come dicevo,  chiunque ha e che gli/le permette di vedere che il nostro movimento è diverso da quello dell' insegnante. Non ci sono abilità speciali in questo senso.

- Provare per sapere cosa e come stiamo praticando. Registriamolo. Usiamo uno specchio. Facciamoci osservare da qualcun altro.

- Quando ci alleniamo, non basiamoci su ciò che sentiamo. Le nostre sensazioni non sono affidabili.

5. Sperimentare: praticare il tuishou. Sentire se le nostre azioni sono corrette.

- Non utilizzare questo processo come banco di prova per vincere o perdere.

- Lo scopo della sperimentazione è scoprire se siamo in grado di mantenere la stabilità, la padronanza del movimento, la coerenza con i principi durante il tuishou, come se ci stessimo allenando da soli. Per la maggior parte di noi, non importa come ci alleniamo o quanto ci alleniamo, le nostre azioni durante la pratica del tuishou saranno diverse da quella della forma. L'abilità starà nel modo in cui ci alleneremo e applicheremo ciò che alleniamo.

6. Sintetizzare: imparare il tutto sulla base dei 5 punti precedenti.

- Normalmente, c'è bisogno di una decina di anni (ma in realtà contano le ore!) prima di poter sintetizzare tutto ciò che hai imparato. Se si prova a fare una sintesi del tutto troppo presto, allora perderemo il nostro tempo!

- Questo stadio è una fusione di ciò che si è imparato. Se non si è riusciti a completare adeguatamente i primi 5 punti dell'apprendimento, non esiste nessuna sesta fase per il praticante.


Il Tai Chi ed i giovani amanti del PC 

"Molti giovani appassionati di computer e tecnologia adorano il Tai Chi. È un buon anti-stress per loro...dopo ore seduti davanti ad una tastiera, curvi a programmare o giocare", mi ha detto Mattia. "Molte di queste persone sono piuttosto introverse. A loro piace la natura gentile del Tai Chi."
... alla fine di una lezione di Tai Chi con me, Massino mi ha detto che lui porta la sua pratica con se ovunque vada. "Se mi sento agitato, è una buona lezione per me ricordare di rallentare e sintonizzarmi con il respiro. Faccio Tai Chi per ritrovare il mio centro, perché per tutta la settimana il mondo mi strapazza in mille diverse direzioni. Penso che il Tai Chi sia ottimo per i giovani perché ti costringe a disconnetterti dal ciò che ti circonda." Alessio è d'accordo. "Tutti avremmo bisogno di una pratica, che sia il Tai Chi o qualcos'altro di simile, che ci permetta di rallentare".

Tai Chi: "Camminare come un Gatto"

I principi del Tai Chi sono assolutamente reali e applicabili!
C'è un programma della BBC "Secret Lives of Cats" che sta analizzando i movimenti di dozzine di gatti usando il GPS e delle micro-telecamere. Guardandoli si ha la prova che il detto proprio del Tai Chi "camminare come un gatto" è incredibilmente preciso. I gatti, saltando e spostandosi, dimostrano proprio quel controllo e quella stabilità assolute che noi vogliamo emulare.
Ma per sviluppare quella leggerezza che il gatto mostra in ogni suo movimento dobbiamo dedicarci al lavoro interno (Nei Gong), senza il quale non si sviluppa la forza interna...e senza forza interna non c’è Tai Chi Chuan.

Tai Chi e Scrittura

 

 

In che modo il processo di apprendimento del Tai Chi Chuan si collega all'apprendimento della scrittura?  Proviamo a scrivere una parola con una penna usando la nostra mano dominante... quindi la destra, per i non mancini.  Scriviamo di nuovo la stessa parola usando l'altra mano e confrontiamo non tanto il risultato quanto ciò che percepiamo. Noteremo quanto è tesa la nostra mano non dominante e quanto movimento non necessario esegue.

Uno dei motivi è perché alcuni muscoli della mano non dominante non sono sviluppati come quelli della mano dominante. Ma soprattutto, il nostro sistema nervoso non è stratificato attorno a quei muscoli specifici ai quali stiamo chiedendo un dato movimento. Sappiamo come vogliamo muovere la nostra mano non dominante, ma è come se la mano non ci ascoltasse, o almeno non nel modo desiderato. La mancanza di nervi intorno a quei muscoli ci costringe  a inviare lo stesso comando ad altri muscoli vicini per compensare; ed è per questo che i movimenti finiscono per essere eccessivi e tesi.

 

Questo è anche il motivo per cui il Tai Chi Chuan si concentra così tanto sulla MENTE e sull' INTENZIONE.

È per sviluppare il sistema nervoso e la capacità di controllare i nostri muscoli, in modo che si possano eseguire i movimenti che vogliamo nel modo in cui vogliamo. Anche se all'inizio risulterà essere stancante e difficile, con pazienza e pratica, svilupperemo la capacità di muovere il corpo senza tensioni e movimenti eccessivi.

 

Una cosa che è facile notare quando si scrive con la mano dominante è quanto sono piccoli i movimenti delle dita e dei polsi rispetto a quelli dell'altra mano. Il motivo è che quando si utilizza la mano dominante, si "controlla" la penna. Ma la mano non dominante non controlla la penna; "trascina" la penna in posizione.  Notiamo che quando proviamo a scrivere con la mano non dominante, le dita disegnano ciò che vuoi scrivere, non la tua penna.. la penna sta dove si trovano le dita e viene trascinata da queste.

Quando scriviamo con la mano dominante, facciamo ruotare la penna su e giù con le dita. Usiamo il polso solo quando scriviamo qualcosa di curvo, e quando dobbiamo spostarci a destra per avere più spazio muoviamo il gomito. Questo è un esempio del detto classico del Tai Chi: "Usa la tecnica, non forzare". E le tecniche vengono create proprio per fare in modo che ciò che è complesso diventi più facile da essere eseguito.


Leggerezza

 

 

Nel Tai Chi l'idea è quella di sviluppare una qualità corporea agile e leggera. Questa qualità evoca comunemente immagini di nuvole e brezze luminose. Quando i praticanti di Tai Chi cercano di emulare o sviluppare questa qualità, finiscono per sviluppare uno stato caratterizzato da rilassamento, stabilità, cedevolezza e fluidità.

 

Quando nasce un bambino, e fino al momento in cui può camminare, è evidente come fatichi a muoversi. All'inizio, anche sollevare la testa è uno sforzo estenuante. Tuttavia, quando questo bambino cammina, il suo movimento non si basa sulla forza ma sull'equilibrio, e sembra diventare sempre più leggero, più rapido e, quindi, più forte. Il peso del bambino, che in precedenza aveva causato così tante difficoltà, non è diminuito o scomparso, anzi è aumentato!

Ora, se si prende in considerazione un maschio adulto che camminare, che sale le scale, che corre, vediamo come tutto il suo peso viene trasferito a terra attraverso le sue caviglie, che sono relativamente piccole, ma questa complessa azione viene eseguita in modo così semplice che, quando guardiamo questa persona, non consideriamo mai le sue caviglie con preoccupazione. Esse sembrano funzionare senza uno sforzo evidente, quando uno sforzo in realtà c'è, e non è indifferente.

 

Un corpo leggero, quindi, è un corpo che possiede una qualità particolare che gli conferisce leggerezza. Gli atleti che saltano gli ostacoli sembrano fluttuare nell'aria. Gli uccelli fluttuano nell'aria. Una tigre fluttua mentre si avvicina velocemente ad una preda. Tutti sono esempi di un'azione muscolare potente che trasmette l'idea di un movimento che appare semplice e leggero, anche se il peso del corpo è notevole e le dinamiche complesse.

L'addestramento del praticante di Tai Chi Chuan per sviluppare leggerezza si basa sulla comprensione del fatto che il nostro peso deve essere spostato con facilità. Paradossalmente, noi che andiamo ad "appesantire" in ogni frangente il corpo affondando per radicarci, dovremo sviluppare la capacità di muovere quella pesantezza con leggerezza, rapidità e precisione. 

Tai Chi, Rilassamento e Meditazione


Nelle prime fasi, quelle di apprendimento, non dovremmo ingannarci pensando di poter davvero rilassarci durante la pratica della forma o di poter imparare a conoscersi ed a meditare mentre si tiene la posizione Ma Bu o quella dello Zhan Zhuang. Queste possibilità richiedono capacità che non si posseggono se non a livelli molto più alti che necessitano di anni di formazione adeguata.
La pratica del Tai Chi Chuan è stata studiata per aiutarci a trasformare il nostro corpo in una "macchina". Dobbiamo allenare noi stessi a non considerare ciò che sentiamo, o meglio, ciò che "ci sembra" di sentire. A meno che non ci si liberi da tutte le illusioni (...e la sensazione è una di queste) non ci sarà un vero apprendimento. 
Semplicemente non dobbiamo praticare lavorando su qualcosa che non è reale! Questo non vuol dire che tutto ciò che non è reale non fa parte del Tai Chi... può farne parte, ma fa parte di altri processi, che non sono quello di apprendimento. Sono dinamiche che nelle prime fasi non sono alla portata del praticante.

Differenza tra Tai Chi Chuan e Qi Gong


Una delle domande più frequenti che mi viene fatta dai nuovi studenti è quale sia la differenza tra Tai Chi e Qi Gong? Una risposta veloce è: il Tai Chi Chuan è un'arte marziale, il Qi Gong è un termine generico per esprimere il "lavoro sull'energia vitale del proprio corpo".
Ci sono una moltitudine di metodi e forme di Qi Gong, che vanno dalla meditazione seduta o in piedi ad alcune forme molto vigorose e ricche di movimento. Il  Qigong è utilizzato per rilassarsi, mantenere il corpo in buona salute e collegare mente e fisico al flusso di energia interno ed esterno. Il Qigong non possiede un aspetto marziale, mentre la natura marziale del Tai Chi è ben evidente anche nella complessità dei suoi movimenti.
Per capirsi... mentre il Tai Chi è Qigong, il Qigong non è Tai Chi. La differenza più significativa ( e chiarificatrice) tra i 2 termini sta nella traduzione della parola "Chi" o "Qi" che noi, in Italia, pronunciamo allo stesso modo.
Tai significa supremo, grande
Chi significa estremità, polarità.
Chuan significa pugno, lotta
Il "Qi o Chi" in Qi Gong/Chi Kung non è lo stesso "Chi" di Tai Chi ma è invece composto da due caratteri cinesi, che significano aria e riso. L'aria respirabile fornisce ossigeno al corpo ed il riso è utilizzato dal corpo come combustibile per produrre energia sotto forma di calore ed elettricità. Quindi, in parole povere, il Chi/Qi è energia bioelettrica. Uno degli obiettivi della pratica del Qi Gong è fornire una maggiore quantità e qualità di Qi migliorando la propria "batteria"/salute.
Quindi "Chi/Qi" significa energia vitale
"Kung/Gong" significa abilità che viene coltivata attraverso un lavoro costante.
Perciò, prima ancora di comprendere con la pratica la differenza tra le due discipline, ad un primo approccio la più grande diversità tra Chi Kung/Qi Gong e Tai Chi sta nel vero significato dei 2 "Chi". 

QI Gong per l'Autunno

L'autunno è una stagione particolarmente importante dal punto di vista energetico. Stagione intermedia, si colloca tra la stagione di alta attività (estate), lo yang dello yang, e la stagione del riposo e dell'interiorità, l'inverno, di tipo yin. In altre parole, ci troviamo di fronte a un'energia yang che termina mentre contemporaneamente si trova in fase discendente mentre un'energia yin inizia la sua fase ascendente. Questa via di mezzo a volte induce squilibri e disagi in molte persone. Alcuni consigli possono limitare gli effetti ed aiutarci a vivere una buona stagione autunnale.
AVVICINARSI ALLA FINE DEL CICLO:
proprio come la primavera con cui condivide questa caratteristica intermedia, l'autunno è spesso una stagione difficile per molti. L'avvicinarsi dell' inverno, e le giornate che si accorciano possono indurre una tristezza che può prendere le  forme della depressione. Indubbiamente questo tipo di umore è da mettere in relazione con la sua posizione nel ciclo dell'anno ma anche in quello del Tao: l'autunno come fine imminente (inverno o vecchiaia) prima della sua rinascita nella primavera successiva. Tanta nostalgia della vita nella sua fase attiva e luminosa ma forse anche rimpianto per quello che non abbiamo potuto o saputo  fare nell'ultimo anno. La stagione autunnale è anche quella nella quale si cominciano a tirare delle conclusioni.
PREPARARSI PER L'INVERNO:
la stagione autunnale è anche una stagione di preparazione all'inverno e al suo meritato e necessario riposo. Ciò può essere letto anche alla luce delle attività tradizionali della terra: se raccogliamo i frutti di produzioni giunte a maturazione (raccolti vari, raccolti, castagne, noci, ecc.), raccogliamo questi stessi raccolti (fieno per animali , cereali e altri legumi per l'uomo) per prepararci ed organizzarci per trascorrere l'inverno serenamente e comodamente.
A livello energetico, questo si traduce nel fatto che l'autunno è il momento in cui il rene inizia a ricaricarsi per l'anno a venire prima di raggiungere la sua pienezza energetica in inverno. Questa è la funzione del rene come riserva di energia vitale. Quindi ora è il momento di nutrirlo adeguatamente in modo che possa ricaricarsi al meglio. Possiamo aiutarlo in diversi modi: allungamento dei meridiani, corretta alimentazione, esercizi di volontà.
UNA STAGIONE PER LASCIARSI ANDARE:
mettere in ordine, organizzare ciò che ci circonda nonché la nostra interiorità per prepararci a passare l'inverno in tranquillità e saper approfittare di una vita meno attiva per riposarci e ricaricare le batterie. Non è un caso che l'autunno sia caratterizzato da questo senso di organizzazione. Nel Tao si fa riferimento all'elemento Metallo  di cui si conosce l'organizzazione molecolare particolarmente ordinata e fissa.
Ma come in ogni cosa, questo senso di organizzazione proprio dell'energia autunnale deve, allo stesso tempo, essere dominato per non creare uno squilibrio: quello della volontà di controllare tutto (le emozioni, la vita...). Nel tentativo di organizzare tutto, finiremmo per isolarci da una vita in perpetuo cambiamento. Invece di percepire le sue potenzialità, la vita ed i suoi cambiamenti ci apparirebbero allora minacciosi e destabilizzanti nei confronti dei progetti che ci sforziamo di costruire.
Di fronte a questo desiderio di controllo e organizzazione delle cose, impariamo invece a sviluppare una sensazione di calma ed a lasciarci andare. Esercizi di respirazione o meditazione sono eccellenti per raggiungere questo obiettivo. Non pensate che siano tecnicamente difficili o che siano riservate a chi ha un lungo apprendistato. La perseveranza e la coerenza sono generalmente molto più difficili da mantenere rispetto alla tecnica stessa.
SQUILIBRI AUTUNNALI:
l'incapacità di accettare l'imprevisto e di lasciar andare le cose provoca una serie di squilibri energetici nel polmone e nell'intestino crasso, i due organi legati all'elemento Metallo. Questi squilibri energetici si riscontrano sia a livello respiratorio che a livello del transito intestinale: raffreddori ripetuti, pallore, problemi cutanei, stitichezza e colite, spalle curve e chiuse, fiato corto, preoccupazioni per le cose materiali della vita quotidiana.
Poiché il polmone e l'intestino crasso sono gli organi che si relazionano con il mondo esterno, questi squilibri sono spesso accompagnati da una socialità difficile.
Per risolverli o prevenirli, cerchiamo di stimolare questi organi con i vari mezzi che abbiamo a disposizione: esercizi di respirazione, stiramento dei meridiani, e cibo dal sapore piccante, favorevole ai polmoni. 
CONSIGLI PER L'AUTUNNO:
stimoliamo il polmone!
In generale, tutto ciò che stimolerà il polmone è benefico durante questa stagione e avrà un effetto positivo sugli squilibri sopra menzionati. già facendo un respiro profondo potremmo cominciare a vedere il mondo in modo diverso!
Più concretamente, la pratica del nuoto o del jogging (correre ad un passo ragionevole senza mai restare senza fiato…) sarà particolarmente rilassante. Potremmo anche riscoprire la nostra regione attraverso passeggiate nella Natura. Inutile dire che smettere (o ridurre) il fumo è un passo nella giusta direzione.
Aiuta infatti il rene a ricaricarsi per l'inverno che è
la stagione del riposo... il corpo deve ricaricare le batterie per l'anno successivo. Questa energia viene "immagazzinata" nella regione dei reni. È quindi consigliabile stimolare i reni nella stagione prima dell'inverno, quindi in autunno, per essere sicuri di riuscire a ricaricare davvero le nostre batterie. Anche in questo caso, lo stretching dei meridiani del rene e della vescica e una dieta specifica aiutano a raggiungere questo obiettivo in modo naturale.
ALLUNGAMENTO:
anche in questo caso sarà particolarmente utile allungare i meridiani corrispondenti. Anche il massaggio e la mobilizzazione di tutta la parte scapolare porteranno un innegabile beneficio.
Il principale vantaggio degli esercizi di respirazione o meditazione è quello di portare l'energia nello stomaco...  ciò che i giapponesi chiamano hara. L'energia del rene, che si trova in questa stessa regione, viene quindi aumentata, e ci permette di "centrarci" o, in altre parole, di ancorarci alla Terra. La metafora dell'albero qui è illuminante.
LA METAFORA DELL'ALBERO:
gli esseri umani sono come un albero che per poter crescere necessita di radici che devono crescere altrettanto nel terreno. In assenza di questa profondità di radici, esso rischia di cadere in caso di tempesta (emozioni forti, shock emotivo, attività intellettuale estenuante, nel nostro caso) e più in generale in caso di troppa densità energetica nei suoi rami (la parte superiore del corpo) . Gli esseri umani, se non sono ben ancorati al suolo, rischiano di essere travolti da questi movimenti. Non è tanto l'intensità della tempesta che è importante quanto la capacità dell'albero di resistergli attraverso la profondità delle sue stesse radici. Dobbiamo sentire ancorati al suolo il basso ventre, i nostri piedi, etc. Questo è ciò che si coltiva e che si sviluppa nell'esercizio che segue.
ESERCIZIO PER RADICARSI A TERRA INTERIORMENTE:
stiamo seduti su una sedia, i piedi ben saldi a terra, la schiena dritta, le mani sotto l'ombelico, i pollici che formano un cerchio attorno ad esso.
Respiriamo in questo modo: inspirando si gonfia lo stomaco spingendo le mani in avanti. Espirando cerchiamo, invece, di arrenderci e lasciarci andare. In un certo senso, lasciamo che la nostra espirazione muoia. Quindi aspettiamo un paio di secondi in questo stato di dissoluzione, di dispnea,  prima di ispirare di nuovo.
Concentriamoci gradualmente sulla sensazione di calore che si sviluppa sotto le nostre mani.
Assaporiamo il piacere di sentire questo calore che aumenta a poco a poco. Ora cerchiamo di godere di sentimenti di sicurezza, di conforto e di gentilezza, uno alla volta, magari pensare a momenti o luoghi in cui abbiamo vissuto queste emozioni.
Immaginiamo che ogni nuovo ciclo di respirazione condensi un po' di più queste sensazioni nella nostra pancia.
Continuiamo in questo modo fino a formare gradualmente una sorta di bozzolo interiore che, dal nostro ventre, finisca per inondare tutto il corpo.
Quindi siamo completamente sazi di queste emozioni positive, come se il nostro essere fosse totalmente immerso in esse.
Una volta riempito di queste emozioni e del piacere che ci danno, cerchiamo di ricordare questo momento in modo da poterci  riconnettere ad esso quando e se necessario (ossia in caso di situazioni difficili, emozioni forti, dispersione, stanchezza, etc...).

Presenza

Quando pratico Tai Chi, quando disegno, non penso. Ascolto il mio corpo, il fluire del Qi. Guardo il foglio bianco davanti a me, e... mi muovo, eseguo. 
Chi è, in realtà, che si muove? Non so. 
La creatività nasce da quello stato di presenza senza pensiero in cui si è più svegli, molto più svegli di quando siamo immersi nel pensiero.
Di cosa diventiamo consapevoli quando ascoltiamo una parola? Siamo consapevoli di un pensiero che si è fatto suono. Ma quando, invece, siamo consapevoli dell’assenza di qualcosa, dell’assenza del suono... cos’è ciò di cui siamo consapevoli? Del nulla... il che significa che ci si avvicina a ciò che potrebbe chiamarsi la consapevolezza in sé, senza un oggetto… e tutto ciò è sconvolgente... è il poter essere consapevoli della consapevolezza.
Il dolore è inevitabile finchè ci identifichiamo con la mente, finchè siamo inconsapevoli, in senso spirituale.
E' praticando, essendo presente in ciò che faccio, eliminando ogni separazione tra mente e corpo, che divento semplice osservatore della mente.
Utilizzo pienamente i miei sensi, sto dove sono. Mi guardo attorno, limitandomi a guardare senza interpretare. Osservo la luce, le forme, i colori, la consistenza delle cose. Prendo consapevolezza della presenza silenziosa di ogni cosa che si trova intorno a me mentre mi muovo, e dello spazio che consente a ogni cosa di essere.
Ascolto i suoni, senza giudicarli. Ascolto il silenzio dietro i suoni.
Se tocco qualcosa, la spada, il bastone, qualunque cosa, ne percepisco e riconosco l'Essere.
Osservo il ritmo della mia respirazione; percepisco l'aria che entra ed esce, percepisco l'energia vitale dentro il mio corpo. Consento ad ogni cosa di essere, dentro di me e al di fuori di me. Permetto a tutte le cose di essere così come sono, semplicemente quello che sono. Entro in profondità nell'Adesso.
La pratica del Tai Chi, che è all'inizio uno strumento da integrare nella propria vita, diviene l'esistenza stessa.


Parkinson

Combinando movimento, meditazione e regolazione del respiro, il Tai Chi è costituito da una serie di esercizi coordinati eseguiti in modo lento che possono migliorare e mantenere la salute (compreso il funzionamento degli organi interni), creare un senso di rilassamento, migliorare l'equilibrio e postura e migliorare il flusso di energia (o Qi) nel corpo. A differenza di altre discipline, i benefici del Tai Chi si trovano nel movimento, non nel mantenere la postura. Questo lasciare fluire il proprio corpo aiuta anche a migliorare la concentrazione mentale. Coloro che praticano il Tai Chi ritengono che la mente sia lo strumento più importante per raggiungere l'eccellenza in tutti gli ambiti della vita, compresa la salute, e che la capacità di focalizzare la mente sia essenziale per cambiare e guarire se stessi. 
Come può aiutare nel Parkinson? Ad oggi si può affermare che il Tai Chi migliora l'equilibrio e la consapevolezza del corpo, che riduce il rischio di cadute, che migliora la sicurezza quando si cammina ed anche l'andatura e la postura. Alcune persone con Parkinson hanno segnalato anche miglioramenti nel sonno. A differenza della maggior parte degli sport o degli esercizi, il Tai Chi non si basa su forza o velocità, il che rende possibile sviluppare una gamma di abilità alternative. Anche una piccola quantità di pratica può apportare benefici alla salute e alla forma fisica, consentendo a mente e corpo di rilassarsi. Questo a sua volta può migliorare il benessere emotivo e la qualità generale della vita. Come con tutte le terapie fisiche, qualcuno potrebbe trovare alcune attività impegnative, ma l'approccio può essere modificato per adattarsi alle caratteristiche delle persone.

Alzheimer

 Moltissimi studi, ormai, suggeriscono che il Tai Chi ha un impatto sulle funzioni cognitive globali, sulle abilità visuospaziali, sulla memoria semantica, sull'apprendimento/memoria verbale e sull'autopercezione della memoria. Essi riconoscono il potenziale del Tai Chi come strumento per migliorare la funzione cognitiva a breve termine negli anziani all'esordio della demenza.
I cambiamenti nel cervello che iniziano intorno ai 50 anni possono influenzare la nostro memoria, così come altre funzioni cognitive.. come la capacità di destreggiarsi tra più attività, elaborare rapidamente le informazioni e concentrarsi sui dettagli. All'età di 70 anni, una persona su sei ha un lieve deterioramento cognitivo (che può progredire fino al morbo di Alzheimer). Fino a circa due decenni fa, si credeva che il cervello producesse nuove cellule solo all'inizio della vita. Ma la ricerca ha dimostrato che il cervello ha la capacità di cambiare durante l'intera durata della tua vita, facendo crescere nuove cellule, creando nuove connessioni e persino aumentando di dimensioni. Questi cambiamenti possono migliorare la funzione cognitiva e alcune forme di esercizio, come il Tai Chi, possono aiutare. Se il Tai Chi migliora la capacità di multitasking, di gestire il tempo e prendere decisioni, nelle persone senza alcun declino cognitivo... in quelle con deterioramento cognitivo, questa antica disciplina può rallentare la progressione verso la demenza più di altri tipi di esercizio e migliora la loro funzione cognitiva. 

Fibromialgia

La fibromialgia è una condizione che provoca dolore cronico in tutto il corpo e colpisce milioni di persone. La causa è sconosciuta e i farmaci approvati per trattarla spesso non sono efficaci, e possono causano effetti collaterali. Dire che ci sarebbe bisogno di trattamenti migliori per la fibromialgia è un eufemismo. Il trattamento non farmacologico della fibromialgia, in particolare l'esercizio fisico, è una parte essenziale del trattamento. Ma, spesso, l'ultima cosa che le persone con questa condizione vogliono fare è fare esercizio! Il loro dolore e la fatica, così tipici di questa malattia, rendono l'attività fisica ardua da praticare. Anche per questo, gli studi suggeriscono che l'ideale sarebbe eseguire movimenti lenti e fluidi.
Questi studi dimostrano che il Tai Chi sembra essere molto efficace per la gestione della fibromialgia... che una durata più lunga della pratica si traduce in maggiori benefici... e che ci sono maggiori probabilità che i pazienti continuino a frequentare lezioni di Tai Chi rispetto a sessioni di esercizio aerobico. I ricercatori hanno quindi concluso che il Tai Chi può essere un'opzione terapeutica nella gestione multidisciplinare della fibromialgia.
Un'osservazione importante da fare è che, secondo i ricercatori, i partecipanti hanno ridotto di analgesici, antidepressivi, miorilassanti e farmaci antiepilettici nel corso del periodo di pratica. Una terapia mente-corpo, come questa, può, quindi, aiutare a ridurre il carico associato all'uso a lungo termine di oppioidi per i pazienti con fibromialgia.
Secondo questi studi, rispetto a chi ha praticato esercizio aerobico, che talvolta viene suggerito in questi casi, i partecipanti che erano stati assegnati ai gruppi di pratica di Tai Chi: 
-hanno frequentato le lezioni assegnate in modo più continuo e attento
-hanno segnalato un miglioramento significativo sui sintomi della fibromialgia
-a distanza di sei mesi, hanno dichiarato di avere meno ansia e sentirsi in grado di migliorare i propri sintomi attraverso il proprio movimento
-hanno riportato un miglioramento complessivo maggiore 

La Scienza nello Studio del Tai Chi

Di recente il "Journal of the American Geriatrics Society" ha pubblicato uno studio nel quale gli scienziati dell'Institute of Injury Prevention and Control della Taipei Medical University hanno comparato gli effetti della pratica del Tai Chi a quelli di una terapia fisica specifica per il rinforzamento dei muscoli delle gambe (la cosiddetta Let, ovvero lower extremity training) rispetto alla prevenzione delle cadute negli anziani. Il lavoro ha mostrato che gli anziani che praticano Tai Chi sono fino al 50% meno soggetti a cadute degli altri. 
Vari lavori dello statunitense "National Institutes of Health hanno sottolineato gli effetti benefici del Tai Chi nella prevenzione delle cadute e nel miglioramento dell’equilibrio, ed in particolare, per i soggetti affetti da morbo di Parkinson.
Uno studio condotto dal "National Center for Complementary and Integrative Health (Nccih)" ha concluso che il Tai Chi sembra ridurre il dolore e migliorare la mobilità di persone con osteoartrite alle ginocchia; un altro lavoro, sempre condotto dall’Nccih, ha mostrato l’effetto positivo di 12 settimane di Tai Chi nel lenire il dolore da fibriomialgia e consentire di tornare a compiere attività quotidiane come camminare, fare lavori domestici e cucinare.
Anche il mondo medico e scientifico considera il Tai Chi molto più di una semplice ginnastica. La scienza l'ha ormai preso in considerazione come forma di prevenzione e di medicina complementare e alternativa.

Purtroppo però ritengo che gli studi che riguardano specificamente il Tai Chi, finiscono ancora per fornire solo risultati preliminari che richiederebbero ulteriori test per chiarire e comprendere, soprattutto quando si desidera utilizzare il Tai Chi Chuan terapeuticamente.
Il Tai Chi è una pratica "olistica" che incorpora movimento e postura, forza, flessibilità, efficienza, respiro, concentrazione, attenzione, consapevolezza, visualizzazione, intenzione, nonché interazioni psicosociali, spiritualità e molto altro. Studi scientifici raramente possono garantire un controllo soddisfacente su tutto ciò. La maggior parte degli studi può solo fornire indicazioni preliminari e non è certamente quali aspetti della pratica stiano contribuendo a determinati benefici riscontrati. Senza controlli solidi e adeguati, anche i risultati e le conclusioni della ricerca non possono essere precise.

Sono coinvolti così tanti fattori che è difficile sapere quale componente contribuisce a quale effetto. Inoltre isolare troppi fattori e/o la semplificare e modificare le forme significa non poter più considerare tale pratica come Tai Chi Chuan, ma come qualcosa di diverso. So di alcuni ricercatori che hanno apportato modifiche alle forme standard di Tai Chi al fine di aumentare l'efficacia dei trattamenti, per esempio. In questo modo si vengono a creare che alla fine vengono a creare sequenze modificate che assomigliano più ad una sorta di esercizi di Qi Gong che a Tai Chi, e certamente non ad un pratica di arti marziali.
Alcuni ricercatori raggruppano quelle che sembrano essere arti non correlate in categorie più ampie nei loro studi, il che confonde la chiarezza di quali siano i fattori che contribuiscono. Ad esempio, se i ricercatori sono interessati ai benefici della "risposta al rilassamento" nel contrastare gli effetti avversi dello stress, possono includere Tai Chi Chuan e/o Qi Gong insieme a vari tipi di meditazione, Yoga e persino preghiera ripetitiva.

Esistono troppi potenziali fattori variabili. Ad esempio, se i ricercatori sono interessati al Tai Chi Chuan per curare l'insonnia in genere reclutano soggetti già diagnosticati con insonnia per vedere se il Tai Chi può migliorare le loro condizioni. Questo porta a "distorsioni della selezione" in cui i soggetti partecipanti che vivono già quella condizione parteciperanno a qualcosa di nuovo da cui potrebbero aspettarsi di ricevere un beneficio. La natura "alternativa" della terapia, o la reputazione dei benefici del Tai Chi per la salute, o qualsiasi altro fattore, potrebbe portare all'aspettativa di benefici. Queste aspettative, se non adeguatamente controllate, spesso producono conclusioni non corrette. A volte è difficile separare i sentimenti da ciò che sta realmente accadendo fisiologicamente, soprattutto quando non sono inclusi test oggettivi. L'analisi di sentimenti o opinioni può facilmente attribuire, in maniera erronea, miglioramenti a ciò che potrebbe invece essere attribuito all'effetto placebo.

I risultati degli studi scientifici sul Tai Chi Chuan ad oggi non sono all'altezza, secondo me, principalmente a causa delle limitazioni dei protocolli e della metodologia di ricerca, nonché dell'eterogeneità delle pratiche utilizzate negli studi. Non è raro che ricercatori indipendenti giungano a conclusioni contrastanti. 
Per capire esattamente perchè e come il Tai Chi apporti più benefici di altre attività, gli studi devono essere più rigorosi di quanto non siano stati gli studi attuali. 

Fino a quando la ricerca preliminare non sarà confermata da ulteriori studi condotti da gruppi indipendenti, credo che dovremo affidarci ancora all'ottima considerazione che del Tai Chi ha il mondo medico, all'esperienza, ed alle sensazioni dei praticanti.


Presenza

Quando pratico Tai Chi, quando disegno, non penso. Ascolto il mio corpo, il fluire del Qi. Guardo il foglio bianco davanti a me, e... mi muovo, eseguo. 
Chi è, in realtà, che si muove? Non so. 
La creatività nasce da quello stato di presenza senza pensiero in cui si è più svegli, molto più svegli di quando siamo immersi nel pensiero.
Di cosa diventiamo consapevoli quando ascoltiamo una parola? Siamo consapevoli di un pensiero che si è fatto suono. Ma quando, invece, siamo consapevoli dell’assenza di qualcosa, dell’assenza del suono... cos’è ciò di cui siamo consapevoli? Del nulla... il che significa che ci si avvicina a ciò che potrebbe chiamarsi la consapevolezza in sé, senza un oggetto… e tutto ciò è sconvolgente... è il poter essere consapevoli della consapevolezza.
Il dolore è inevitabile finchè ci identifichiamo con la mente, finchè siamo inconsapevoli, in senso spirituale.
E' praticando, essendo presente in ciò che faccio, eliminando ogni separazione tra mente e corpo, che divento semplice osservatore della mente.
Utilizzo pienamente i miei sensi, sto dove sono. Mi guardo attorno, limitandomi a guardare senza interpretare. Osservo la luce, le forme, i colori, la consistenza delle cose. Prendo consapevolezza della presenza silenziosa di ogni cosa che si trova intorno a me mentre mi muovo, e dello spazio che consente a ogni cosa di essere.
Ascolto i suoni, senza giudicarli. Ascolto il silenzio dietro i suoni.
Se tocco qualcosa, la spada, il bastone, qualunque cosa, ne percepisco e riconosco l'Essere.
Osservo il ritmo della mia respirazione; percepisco l'aria che entra ed esce, percepisco l'energia vitale dentro il mio corpo. Consento ad ogni cosa di essere, dentro di me e al di fuori di me. Permetto a tutte le cose di essere così come sono, semplicemente quello che sono. Entro in profondità nell'Adesso.
La pratica del Tai Chi, che è all'inizio uno strumento da integrare nella propria vita, diviene l'esistenza stessa.